Mi sono sentito offeso come italiano. Fatico realmente ad esprimere ciò che ho provato nel vedere e sentire Silvio Berlusconi pronunciare parole tanto insensate in questa giornata della Memoria. Ho sentito brividi e non riesco a pensare, se non con orrore, ai pensieri che scorrono all’interno di quella scatola cranica che la maggioranza degli italiani ha voluto per anni alla guida del Paese. Oggi ha voluto svelare con un esibizionismo pornografico la sua opinione su Mussolini e il fascismo. Se chi legge è forte di stomaco e vuole rendersi personalmente conto cerchi pure qui:http://video.unita.it/media/Politica/Berlusconi_leggi_razziali_sua_peggior_colpa_per_altri_versi_Mussolini_fece_bene__6313.html … Io l’ho fatto e le parole che mi sono uscite subito di bocca le ho riportate su facebook. Sono quelle che avete già letto qui sopra.
Aggiungo qualche altra considerazione e poi non vorrei parlarne più.
Sì, perché a parlarne si fa proprio il suo gioco. Ma sull’episodio di oggi non si può tacere. Sarebbe come ricevere una sberla, un’offesa pesante e non reagire. Oggi non era stato neppure invitato e giustamente. Chi poteva pensare che gli sarebbe interessato di partecipare? Troppe volte aveva dimostrato di non essere in sintonia con le lotte per la libertà, per la democrazia, per la Costituzione, con le vittorie del popolo italiano sul fascismo e sul nazismo. Un uomo così non poteva certo dare prova di esecrazione per lo sterminio perpetrato dal nazifascismo, perché i crimini per lui sono soltanto quelli dei comunisti, da Stalin a Breznev, unica eccezione il suo grande e inseparabile amico Putin, già capo dello spietato KGB. Invitarlo sarebbe stato persino provocatorio. Invece lui si è presentato. E così la provocazione l’ha fatta lui. Provocazione e strumentalizzazione insieme. Ha aspettato il momento e ha parlato. E tutti, così, anche oggi, nel giorno meno indicato, nel giorno sacro della Memoria, abbiamo parlato di lui, lo abbiamo posto al centro dell’attenzione. Ci siamo cascati. Quest’uomo è diabolico. Sa benissimo che i suoi voti dovrà conquistarli a uno a uno. Oggi cercava quelli dei vecchi nostalgici, quelli di quanti, ormai stanchi di una politica confusa e inconcludente, cercano l’uomo forte, quelli dei nuovi fascisti che si aggirano nelle nostre città e nei nostri paesi sotto sigle più o meno fantasiose sempre ammiccanti all’uomo della provvidenza, quello che comanda, quello che è capace – in una giornata come questa – di affermare che “Mussolini ha fatto l’errore (bontà sua) delle leggi razziali, ma per il resto ha fatto bene”. Io non c’ero, ma i miei genitori,i miei maestri e tanti testimoni di cui mi fido me l’hanno raccontato il fascismo. L’olio di ricino, le bastonate fuori dal seggio elettorale, la messa fuori gioco del parlamento, la soppressione delle associazioni, l’assassinio degli oppositori, l’esilio, il confino. Basta questo o ci vuol altro? Ah, già, dimenticavo, le leggi razziali … sì, un errore, peccato! Un erroruccio, no?
Da questo “bel soggetto”, da questo campione dei piazzisti, la maggioranza degli italiani si è lasciata convincere e turlupinare per tre volte. Ha persino immaginato che un uomo così disinvolto, furbo e ricco avrebbe fatto diventare ricchi tutti. Ora è ancora in gara e promette mirabilia. Il 24 e 25 febbraio toccherà a tutti noi – uno per uno – decidere se vogliamo mettere il nostro destino nelle sue mani o vogliamo continuare – come dal 25 aprile 1945 – a tenerlo nelle nostre.