È persino difficile credere che sia stato possibile, con gli scarsi mezzi a disposizione di allora, prima progettare e poi realizzare con una tecnologia che, confrontata con l’attuale, appare primitiva, in quel mondo contadino di alta montagna, opere monumentali come questa e altre che oggi ci fanno restare a bocca aperta, in estatica ammirazione mentre si affollano tante domande a fior di labbra: ma come facevano? dove e come ottenevano il materiale? come lo trasportavano a destinazione? chi progettava simili grandi opere?
Mi son trovato spesso a rimuginare qualche riflessione di questo tipo davanti alla chiesa Collegiata di San Candido, ma non solo all’esterno, dove risalta la mole poderosa ed elegante di questo gioiello dell’architettura. Quando poi, giustamente incuriosito, sono entrato e, oltrepassato il pronao, mi sono affacciato alla navata …
…. davanti a me, al culmine della navata si è stagliato un presbiterio degno delle massime celebrazioni, ricco dei simboli classici del cristianesimo, Cristo Re Crocifisso affiancato dalla Madre e dal Discepolo prediletto, tutti sovrastati da una cupola affrescata con un vero protofilm della Creazione con l’onnisciente regia dell’Eterno Padre. Non c’era il cinema allora, ma il bisogno di sostenere l’immaginario dei fedeli stimolati dalla sapiente e appassionata predicazione degli abati di turno veniva anche così alimentato.
E, a questo punto, per chi volesse approfondire, basta clikkare qui di seguito: https://artepiu.info/san-candido-collegiata-affresco-creazione/