San Candido doveva essere un centro di grande importanza in questa valle percorsa dalla Drava e la religione rivestiva sicuramente un ruolo di grande importanza. Ne è testimone questo caratteristico complesso che fa subito pensare a fiumi di pellegrini provenienti da lontano per pregare sul Sepolcro, modellato ad imitazione di quello di Gerusalemme. Tanti fedeli confluenti qui per pregare, richiamati da una sapiente scenografia in grado di supplire alla scarsa o nulla capacità di lèggere presente in quelle popolazioni.
La trasmissione del messaggio era quasi soltanto orale. L’ausilio delle immagini, dipinte o scolpite, era più che fondamentale. Come per noi del ventunesimo secolo che non riusciamo a fare a meno della televisione mentre la sola lettura fatica a diffondersi nonostante la facilità di approccio,
I bolognesi ne sanno qualcosa e se scoprono per la prima volta il santo sepolcro di San Candido non potranno fare a meno di ricordare che anche nella loro città c’è qualcosa di simile, meno vivace, sicuramente più austero, ma basterà clikkare qui sotto e immediatamente ci si renderà conto che l’ispirazione traeva lo spunto da un originale con gli stessi elementi …