Vivo in questa Repubblica da quando è stata fondata. La amo nel profondo. Sono orgoglioso di essere italiano e voglio continuare ad esserlo. Ma questi miei sentimenti, a furia di scossoni, cominciano a barcollare. La maggioranza dei rappresentanti che il nostro popolo ha mandato al Senato e alla Camera ha ormai deciso di tradire: un tradimento che offende il più grande valore conquistato con la lotta antifascista, la libertà, un tradimento che tocca tutti noi, coloro che hanno profonda consapevolezza della gravità di questa decisione e coloro che non ce l’hanno. Offende e ferisce anche loro, vittime inconsapevoli, che quando hanno votato per questi indegni parlamentari non sapevano quel che facevano.
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. …” (Costituzione della Repubblica Italiana, Articolo 21)
Da quando questo disegno di legge diventerà (ma voglio sperare che la saggezza di alcuni alla fine prevalga) a tutti gli effetti legge dello Stato, (ieri si è compiuto un passo decisivo) non sarà più così e saremo tutti più poveri.Non stupisca questo aggettivo, perché considero le ricchezze morali almeno quanto quelle materiali. E di conseguenza saremo meno civili. Saremo più ciechi, più muti e più sordi.
Il mio pensiero va a coloro che sono morti per conquistarcela, questa libertà. A noi italiani e dovunque nel mondo. Non si pensi che si tratti di una piccola cosa che in fondo è un piccolo tributo da pagare al diritto alla privacy. La privacy può essere tutelata in altro modo. Vi sono proposte più sensate e molto precise al riguardo.
Sto pensando se i giornali italiani nel 2010 torneranno ad essere così, con questi inquietanti spazi bianchi…
Mi vengono in mente coloro che lottarono in nome della libertà durante la dittatura fascista o semplicemente soffrirono per la mancanza di libertà, penso a quanti, nei campi di concentramento nazisti, hanno sacrificato se stessi per portare avanti una speranza più forte anche della morte, Sophie Scholl che col movimento della “La rosa bianca” cercò di opporsi al potere e alla follia di Hitler e del nazionalsocialismo. Edith Stein e Padre Kolbe che sono morti nei lager, anteponendo il valore della fede a qualsiasi forma di sopraffazione. E insieme a loro i milioni di internati ignoti. E mi ritornano in mente Jan Palach che durante la “primavera di Praga” si diede fuoco per protesta contro l’aberrante dittatura sovietica, l’arcivescovo Romero, i desaparecidos argentini, gli studenti di piazza Tien-an-men nel 1989, Nelson Mandela, Martin Luther King , Bobby Sands. A me sono venuti in mente questi eroi. Chissà quanti ne sono venuti in mente a tanti che ieri hanno sentito che è stato inferto un colpo durissimo al diritto a sapere, al diritto a far sapere, al presupposto primo per l’esercizio della democrazia.
Sono esempi eccessivi? In fondo, qualcuno potrebbe dire, ieri al Senato non è morto nessuno!
Ieri è morta buona parte della dignità della nostra Nazione!
Se anche di fronte a questo ennesimo affronto il nostro popolo non sa reagire, non sa alzarsi in piedi ed opporsi, non sa trasmettere anche ai parlamentari che – ciechi e obbedienti – hanno votato sì a questa legge bavaglio il senso profondo della vergogna che devono pur provare per aver persino impedito con il voto di fiducia che in Parlamento si parlasse, prenderemo atto dell’essere ormai ridotti ad un popolo di smidollati inebetiti. Inconsapevoli e felici. Non posso crederci, non voglio crederlo!
Ma il nostro futuro si annuncia sempre più buio.