Mi succede da sempre di svegliarmi al mattino con qualche idea, con qualche immagine, con qualche pensiero che spesso fa chiarezza su situazioni o problemi anche complessi. Banale, succede a tutti. Ma ieri mattina, venerdì 6 aprile 2012 non era un venerdì come tutti gli altri. Per un cattolico era un venerdì particolare, il cosiddetto venerdì santo, quello in cui si celebra la crocifissione di Gesù e io mi sono svegliato con l’immagine del Golgota con le tre croci piantate sulla cima: Cristo crocifisso fra i due ladroni. Dopodiché l’immagine si è immediatamente arricchita, i due ladroni diventavano quattro, otto, sedici … in una sorta di rapido elevamento a potenza. Provando a mettere a fuoco le facce comparivano sempre più distinte quelle più à la page, con la camicia verde, ma non solo quelle. Camicie variopinte. Il mondo politico era chiaramente in prima linea – tutto, con esemplari più o meno coinvolti in faccende sempre vergognose – ma – inevitabilmente – si aggiungevano altri soggetti in una sorta di fiera dei ladri, dei mafiosi, degli speculatori, dei truffatori, degli evasori, dei corruttori e dei concussori fino ai più luridi mistificatori. Ma anche il crocifisso centrale assumeva un po’ per volta volti sempre nuovi, in una sorta di grande spettacolo del traformismo: le facce terrorizzate ma decise a resistere dei siriani grandi e piccoli, donne e uomini, dei disoccupati, dei cassintegrati e dei licenziati, dei bambini inglesi che la sera non hanno niente da cena. Basta. Chiudo con questi elenchi. Rischierei di dimenticarne chissà quanti di questi Cristi crocifissi in “questo mondo di ladri” del nostro favoloso e tecnologico pianeta. Aggiungeteli voi, li conoscete benissimo. Volevo solo dare qualche spunto. Ma prima del Golgota c’era stato il Sinedrio e il protagonista lì fu Ponzio Pilato, il politico che non si assume la responsabilità. Avrebbe il potere e non lo esercita per non perdere il consenso. Quanti ce ne sono? Beh… anche qui la faccia del governatore romano assumeva migliaia… milioni di volti di quelli che quando il potere ce l’hanno non lo esercitano, potrebbero far cambiare le cose e si astengono. Non prendono posizione e rinunciano a votare. Preferiscono stare alla finestra e, al massimo, sussurrare che “loro sì, saprebbero come fare”. Sì proprio come Pilato: “giudicatelo voi”. Lasciare un po’ vigliaccamente agli altri l’onere di scegliere, di decidere da che parte stare. Per fortuna che lungo il cammino verso il Calvario, Gesù non fu lasciato solo. Le “pie donne”, il Cireneo, la Veronica. Anche i poveri Cristi che affrontano oggi il loro quotidiano calvario non sono del tutto soli. Le pie donne, il cireneo, la veronica cominciavano a trasformarsi e a moltiplicarsi assumendo le sembianze di decine, forse centinaia di persone che – poco o tanto – conosco: nonni e nonne che si prendono cura dei nipotini senza asili nido, padri e madri che ridistribuiscono le loro più o meno magre entrate tra i figli disoccupati o saltuariamente occupati, fino all’intero mondo del volontariato che assume su di sé compiti sempre più impegnativi.
Mi passava davanti il mondo, come in un film colossal, mi passava davanti la pellicola dell’umanità crocifissa. E un po’ provavo a calarmici anch’io con le mie paure, i miei egoismi e le mie modeste generosità. Il venerdì santo ritorna ogni anno: possiamo limitarci a riascoltare il racconto della Passione di un uomo, per alcuni figlio di Dio, per altri uomo e basta. Ma possiamo anche vedere riassunta in quella Passione la passione quotidiana dell’Umanità, con i suoi cristi, i suoi ladri, i suoi pilati, le sue pie donne e i suoi cirenei a portare la croce di qualcun altro. La fede apre dopo tre giorni lo squarcio della risurrezione, la ragione richiama tutti, credenti e non credenti alla responsabilità. Che sia la stessa cosa?
Buona Pasqua a tutti!
Mi succede da sempre di svegliarmi al mattino con qualche idea, con qualche immagine, con qualche pensiero che spesso fa chiarezza su situazioni o problemi anche complessi. Banale, succede a tutti. Ma ieri mattina, venerdì 6 aprile 2012 non era un venerdì come tutti gli altri. Per un cattolico era un venerdì particolare, il cosiddetto venerdì santo, quello in cui si celebra la crocifissione di Gesù e io mi sono svegliato con l’immagine del Golgota con le tre croci piantate sulla cima: Cristo crocifisso fra i due ladroni. Dopodiché l’immagine si è immediatamente arricchita, i due ladroni diventavano quattro, otto, sedici … in una sorta di rapido elevamento a potenza. Provando a mettere a fuoco le facce comparivano sempre più distinte quelle più à la page, con la camicia verde, ma non solo quelle. Camicie variopinte. Il mondo politico era chiaramente in prima linea – tutto, con esemplari più o meno coinvolti in faccende sempre vergognose – ma – inevitabilmente – si aggiungevano altri soggetti in una sorta di fiera dei ladri, dei mafiosi, degli speculatori, dei truffatori, degli evasori, dei corruttori e dei concussori fino ai più luridi mistificatori. Ma anche il crocifisso centrale assumeva un po’ per volta volti sempre nuovi, in una sorta di grande spettacolo del traformismo: le facce terrorizzate ma decise a resistere dei siriani grandi e piccoli, donne e uomini, dei disoccupati, dei cassintegrati e dei licenziati, dei bambini inglesi che la sera non hanno niente da cena. Basta. Chiudo con questi elenchi. Rischierei di dimenticarne chissà quanti di questi Cristi crocifissi in “questo mondo di ladri” del nostro favoloso e tecnologico pianeta. Aggiungeteli voi, li conoscete benissimo. Volevo solo dare qualche spunto. Ma prima del Golgota c’era stato il Sinedrio e il protagonista lì fu Ponzio Pilato, il politico che non si assume la responsabilità. Avrebbe il potere e non lo esercita per non perdere il consenso. Quanti ce ne sono? Beh… anche qui la faccia del governatore romano assumeva migliaia… milioni di volti di quelli che quando il potere ce l’hanno non lo esercitano, potrebbero far cambiare le cose e si astengono. Non prendono posizione e rinunciano a votare. Preferiscono stare alla finestra e, al massimo, sussurrare che “loro sì, saprebbero come fare”. Sì proprio come Pilato: “giudicatelo voi”. Lasciare un po’ vigliaccamente agli altri l’onere di scegliere, di decidere da che parte stare. Per fortuna che lungo il cammino verso il Calvario, Gesù non fu lasciato solo. Le “pie donne”, il Cireneo, la Veronica. Anche i poveri Cristi che affrontano oggi il loro quotidiano calvario non sono del tutto soli. Le pie donne, il cireneo, la veronica cominciavano a trasformarsi e a moltiplicarsi assumendo le sembianze di decine, forse centinaia di persone che – poco o tanto – conosco: nonni e nonne che si prendono cura dei nipotini senza asili nido, padri e madri che ridistribuiscono le loro più o meno magre entrate tra i figli disoccupati o saltuariamente occupati, fino all’intero mondo del volontariato che assume su di sé compiti sempre più impegnativi.
Mi passava davanti il mondo, come in un film colossal, mi passava davanti la pellicola dell’umanità crocifissa. E un po’ provavo a calarmici anch’io con le mie paure, i miei egoismi e le mie modeste generosità. Il venerdì santo ritorna ogni anno: possiamo limitarci a riascoltare il racconto della Passione di un uomo, per alcuni figlio di Dio, per altri uomo e basta. Ma possiamo anche vedere riassunta in quella Passione la passione quotidiana dell’Umanità, con i suoi cristi, i suoi ladri, i suoi pilati, le sue pie donne e i suoi cirenei a portare la croce diqualcun altro. La fede apre dopo tre giorni lo squarcio della risurrezione, la ragione richiama tutti, credenti e non credenti alla responsabilità. Che sia la stessa cosa?
Buona Pasqua a tutti!